Manifesto

Per un nuovo manifesto del Progetto Winston Smith

Venti anni sono un lampo per il pianeta, un lungo periodo per la la storia, un lunghissimo periodo per un uomo.

Per un ideale sono un attimo, per le tecnologie da cui dipendiamo sono un'eternità

Non c'è quindi da meravigliarsi se il Manifesto del Progetto Winston Smith, benché oggi mantenga tutto il suo significato, faccia quasi sorridere per l'ingenuità della sua formulazione.

Le 501 parole con le quali Winston Smith esponeva un problema, indicava una direzione, individuava una soluzione e ne pianificava la realizzazione, richiedono una completa riformulazione, un Manifesto 2.0.

La discontinuità epocale del 2020 è un momento di svolta: agirà per anni come catalizzatore di un cambiamento della società umana in direzioni solo in parte prevedibili, e rappresenterà anche la più temibile incrinatura nel percorso verso la società della conoscenza.

Sorveglianza e tecnocontrollo sia avviano ad essere non più quello scomodo, e talora inconfessabile inconveniente, nella narrativa mainstream di una società aperta, ma diventeranno il pilastro costitutivo di una nuova , distopica normalità.

Riconosciamo i segni del cambiamento?

Agiamo allora per i diritti e le libertà, che non possono più essere solo ”digitali”. In gioco è il diritto umano, tout-court, lo stato di diritto, l’idea stessa di società della libertà e della conoscenza.

Se non si riuscirà ad ottenere la negazione assoluta e totale della nuova ondata di tecnocontrollo che è già iniziata, ci attende una nuova "normalità" del privilegio, dell’arbitrio, della prevaricazione e della schiavitù.

La svolta è CoVid-19. Gli anni di convivenza e di risoluzione della pandemia che ci attendono promettono senza mezzi termini lo sviluppo accelerato del tecnocontrollo, relizzato sfruttando la paura, l’incertezza e il dubbio, e declinano in maniera salvifica la tecnologia senza limiti e senza controlli.

Quel 1984 di cui il Progetto Winston Smith ha fatto la sua icona contro-culturale s’incarna oggi nel Covid-19/84.

Già nel 2013, con le rivelazioni di Edward Snowden sulle attività di intercettazione planetaria dell'NSA, noi paranoici ci eravamo dovuti accorgere con amarezza di essere stati in realtà degli ingenui ottimisti.

Ma non vogliamo essere di nuovo inguaribili ottimisti.

Avendo appreso dalla passata lezione, e con la nuova parola d'ordine "Non vogliamo un Covid-1984" vogliamo ripartire, riscrivendo un nuovo Manifesto per il Progetto Winston Smith.